Accanto all’ormai consolidata logica del consumismo, del fast fashion, del tutto e subito, si sta insinuando sempre con maggior forza anche la filosofia del minimalismo.
Conosciamo già questa corrente associata all’arte, all’architettura, ma negli ultimi decenni gli stessi principi vengono applicati allo stile di vita.
E quando il minimalismo incontra la sostenibilità, ecco che si trasforma in Ecominimalismo ! Ma prima di approfondire l’aspetto più ecologico e sostenibile, cerchiamo davvero di comprendere il significato di questa filosofia di vita.
Minimalismo come stile di vita
Cosa vuol dire essere minimalisti ? Quali sono i principi fondanti e soprattutto come applicarli nel nostro quotidiano.
Si tratta di una concezione di vita dove si tende a possedere, a volere e fare solo quello che davvero è necessario, concentrandosi sull’essenziale. Si tratta di sbarazzarsi di tutti ciò che non è necessario o che non ci serve. Non riguarda solo l’ambiente in cui viviamo, gli oggetti che possediamo, ma anche chi e cosa facciamo entrare nella nostra vita: persone, attività, pensieri etc. Insomma svuotare i cassetti e tutto ciò che ci appesantisce e non ci permette di condurre un’esistenza più leggera e libera.
Uno dei cardini del minimalismo è appunto la riduzione degli sprechi , quindi va da sé che c’è una grande attenzione all’ambiente e allo stile di vita zero waste.
Minimalismo – azioni concrete
Ogni volta che ci si avvicina al cambiamento o si concepisce l ‘idea di poterlo /volerlo fare l’ostacolo principale è da dove cominciare. In questo caso, il segreto non è dunque partire dall’eliminazione ; anzi è focalizzarsi su ciò che invece si vuole tenere con sé. Riconoscere il valore che quell’oggetto ha nella nostra vita e prendersene cura per farlo durare più a lungo.
In fondo le azioni per impostare una vita minimalista sono davvero molto concrete e semplici.
- Rifiuta (evita il superfluo ed elimina l’uso della plastica e altri inquinanti)
- Riduci (abbassa i consumi di qualsiasi tipo)
- Riusa
- Ricicla
- Conserva
- Dona (liberati di ciò che non usi più)
- Coltiva (es: orto urbano, scopri e partecipa a progetti di riforestazione urbana)
- Cucina (preferisci un’alimentazione vegetariana o vegana o anche semplicemente riduci le proteine animali)
- Inventa (preferisci attività creative a basso impatto ambientale e libera la fantasia per immaginare nuovi usi dei prodotti che avresti buttato)
- Rispetta (le persone e la natura)
- Pedala (oppure cammina o sfrutta i mezzi pubblici, ma evita di spostarti in auto)
- Sfuso (acquista prodotti sfusi e bevi l’acqua dal rubinetto)
- Stagionale (scegli prodotti freschi)
- Seconda mano (preferisci l’usato)
- Artigianale (valorizza l’artigianalità rispetto alla grande distribuzione)
- Prodotti ecologici e sostenibili for the home, per i bimbi (pannolini lavabili, vestiti in tessuti naturali da usare per le diverse tappe di vita), e per la donna (assorbenti e mutande lavabili ad esempio ).
- Eco cosmesi (passa ai cosmetici solidi concentrati e multifunzionali)
Ecominimalismo – quando il minimalismo incontra la sostenibilità.
Come anticipato il minimalismo porta con sé un’attenzione all’ambiente grazie alla riduzione degli sprechi, ma non sempre c’è un focus sulla sostenibilità.
Ecominimalismo – le origini
Cos’è l’eco-minimalismo? All’inizio degli anni Duemila, i primi a usare questo termine furono Howard Liddell e Nick Grant, rispettivamente architetto e consulente energetico, a proposito di edifici eco-friendly. Da allora questo termine si è allargato, andando a indicare uno stile di vita che punta a usare il minimalismo per ridurre l’impatto ambientale quotidiano.
In effetti oltre ad un’attenzione agli sprechi, l’ecominimalista cerca di consumare meno e di conseguenza inquinare meno, riducendo ad esempio i processi produttivi e di smaltimento. Seleziona le materie prime, predilige articoli riutilizzabili al posto degli usa e getta e sceglie possibilmente aziende locali o comunque artigianali.
Ecominimalismo – il manifesto
Di fatto l’Ecominimalismo è una forma di minimalismo, i cui principi sono fondamentalmente gli stessi o comunque molto molto simili.
I principi per coloro che vogliono abbracciare l’ Ecominimalismo, sono descritti nel manifesto dell’ Ecominimalismo, elaborato da Elisa Nicoli e contenuto nel suo ultimo libro: Ecominimalismo, l’arte perduta dell’essenziale.
I principi sono non ricercare la felicità nei beni materiali, ma capire i bisogni principali grazie anche alla riconnessione con la natura. Passare dal senso di colpa al senso di responsabilità che, nel dubbio, ci spinge a non comprare, ma piuttosto a scegliere l’usato. Nel caso in cui l’acquisto diventa necessario, prediligere la qualità durevole dando un valore non solo economico agli oggetti.
Ed infine, procedere passo passo, meglio un passo piccolo per volta che rimanere bloccati e non partire mai.
Teby
Sono diventata mamma e quando ho scoperto il mondo dei lavabili nel 2011 me ne sono innamorata. Ho provato diverse marche modelli ma non trovando il mio pannolino ho iniziato a cucirli per il mio bimbo, quei primi prototipi si sono trasformati in un brevetto ed è nato il marchio Culla di Teby.
Negli anni la nostra famiglia è cresciuta in tutti i sensi. Abbiamo pensato a nuovi prodotti che potessero accompagnare tutta la famiglia in un mondo più pulito e zero waste, inserendo in produzioni prodotti ecologici per tutte le donne e le nostre case sempre più green.