Francesca Rosa

Abbiamo già avuto occasione sul nostro canale Instagram di parlare dell’acido citrico e dei suoi mille poteri, ovvero di come possa essere utilizzato per pulire diverse superfici e non solo.

Prima di entrare nel dettaglio su come utilizzare questa preziosa sostanza per le pulizie domestiche, facciamo un rapido excursus nella chimica, addentrandoci nella famiglia degli acidi, di cui l’acido citrico fa parte, per scoprirne le proprietà e sfatare falsi miti. 

Le sostanze acide: cosa sono e il loro utilizzo nelle pulizie domestiche

ph acido citrico

 

Come sai, una sostanza si definisce acida quando ha un PH compreso da 0 a 7. Proprio partendo dal PH, classifichiamo i seguenti acidi: 

  • Acido cloridrico (muriatico) → PH 0/1
  • Acido solforico →PH 1,7
  • Acido citrico → PH 2/,5 
  • Aceto 6% → PH 2,7 /3,3 

La principale caratteristica è la proprietà corrosiva; più il PH è basso, più sarà corrosiva. Questo spiega perché è necessario fare estrema attenzione nel maneggiare alcuni elementi, come ad esempio l’acido muriatico. 

Una delle principali azioni svolte dagli acidi nelle pulizie domestiche è quella di sciogliere il calcare. Quest’ultimo non è altro che carbonato di calcio, quello presente nelle rocce, che a contatto con un acido produce una reazione chimica rilasciando anidride carbonica e quindi sciogliendosi. 

Questo spiega perché la maggior parte dei prodotti anticalcare è costituita da acido citrico ed altri acidi, a seconda dell’utilizzo. 

Ricapitolando: gli acidi sono efficaci su: 

  • depositi di calcare
  • residui di urina
  • residui di sapone e dei suoi sali di calcio
  • schizzi di cemento
  • patine sui metalli corrosi (ruggine, verderame)

Attenzione! Non usare gli acidi sulle seguenti superfici/ materiali 

  • pietre calcaree (marmo, dolomite. travertino, alabastro calcareo)
  • PVC
  • metalli
  • tessuti – soprattutto il cotone
  • corallo, perle, conchiglie 

Acido Citrico VS Aceto. – Falsi miti da sfatare 

acido citrico vs aceto

Come abbiamo appena visto l’acido citrico e l’aceto appartengono alla stessa famiglia e sono entrambi di origine organica. L’aceto, sappiamo bene da dove proviene, mentre l’acido citrico è contenuto nel succo degli agrumi, anche se quello che troviamo in commercio è riprodotto chimicamente, ma è comunque sicuro, stabile e facilmente biodegradabile. 

Vi ricordate i famosi consigli della nonna? Devi sbiancare il lavandino? Sciogliere il calcare? “Facile, usa l’aceto!”.Tecnicamente il consiglio non è sbagliato, visto che l’aceto, da buon acido, scioglie il calcare, ma ci sono anche diverse controindicazioni: 

  • L’aceto non disinfetta e non sgrassa
  • Nella sua formula al 6% (quella in commercio usata in cucina), ha un PH  3,3 ( l’acido citrico ha un PH intorno a 2)
  • Dovremmo utilizzarne una grande quantità con il risultato di avere per lungo tempo un odore sgradevole in casa. 
  • Il prolungato utilizzo porta alla corrosione delle guarnizioni degli elettrodomestici e può rovinare le superfici quali ad esempio le piastrelle. 

Acido Citrico – un ottimo anticalcare ma non solo 

Dopo aver spiegato perchè gli acidi sono fondamentali nelle pulizie, smascherato i falsi miti, possiamo concentrarci sul nostro acido citrico che, come vedrete, può davvero essere usato in tantissimi e diversissimi casi, diventando il principale alleato nelle pulizie domestiche e non solo. 

E’ doveroso fare una premessa. Questa sostanza non si usa così a secco, diciamo, ma sempre e solo in soluzioni, ovvero disciolta nell’ acqua. In genere si considera il litro come unità di misura. Quindi ad esempio per avere una soluzione al 15%, dovremmo sciogliere 150 grammi di acido citrico in un litro d’acqua, al 20%,serviranno 200 grammi e via dicendo. 

Sciogli calcare

Ci siamo già soffermati su questa qualità quindi diremo solo che può essere usato per pulire diversi materiali/oggetti quali lavandini, WC, pentole, superfici di acciaio, bicchieri e brocche per l’acqua, tazzine da caffè annerite. Infatti lo sporco si fissa con il calcare; quindi per avere una buona pulizia, è utile passare prima uno sciogli calcare e poi il sapone. Nel caso in cui l’acqua fosse molto dura sarà necessaria una soluzione al 20%, in altre circostanze basterà al 15% o al 10%. Rispetto agli anticalcare in commercio, il tempo di riposo sarà maggiore: poi potete risciacquare normalmente. 

Brillantante per la lavastoviglie 

Abbiamo già detto che l’aceto nella lavastoviglie può corrodere le guarnizioni, quindi a lungo termine avrebbe un effetto deleterio piuttosto che vantaggioso. Il brillantante che acquistiamo in realtà è un additivo che ha lo scopo di rendere brillanti le stoviglie, facendo scivolare l’acqua velocemente mandando via le macchie sul vetro. Questo stesso effetto può essere ottenuto da una soluzione di acqua e acido citrico al 20% da inserire nell’apposita vaschetta del brillantante. In questo modo l’ultimo risciacquo sarà acidulo e non resteranno le odiose macchioline sui bicchieri.

Acido citrico come ammorbidente per i panni nella lavatrice

Questa non la sapevate, vero? Il nostro caro – sotto tanti punti di vista – ammorbidente può essere sostituito da una soluzione di acido citrico al 20%. 

La sua azione non è di ammorbidire le fibre dei panni (non è un tensioattivo), ma di ridurne l’alcalinità del lavaggio causata dal detersivo. Il detersivo aumenta il PH fino a 9 (nel caso del detersivo in polvere), non avendo un effetto positivo per la nostra pelle. Aggiungendo l’acido citrico il PH torna a 5,5. Per questo è consigliato lavare i vestiti dei neonati o di chi soffre di dermatite o ha la pelle molto sensibile. Inoltre, oltre ad essere efficace sui tessuti, è anche un ottimo salva lavatrice grazie alla sua funzione come anticalcare. Attenzione a non inserirlo all’interno del cestello, ma nell’apposita vaschetta e a non utilizzarlo insieme al percarbonato in quanto farebbero reazione annullando il loro effetto pulente.  

L’acido citrico e la pulizia… del corpo 

Qui sei cadut* dalla sedia! Questa proprio non te l’aspettavi! Vuoi dire basta ai nodi e vuoi capelli lucenti? Puoi dire anche addio al balsamo! Basterà diluire 30 ml di soluzione di acido citrico al 20% in un litro di acqua normale che userete come ultimo risciacquo, dopo lo shampoo. (In pratica dovete ottenere una soluzione circa all’1% di citrico in acqua).

L’acido citrico “chiude” le scaglie di cheratina e i capelli risulteranno lucenti e lisci. 

A questo punto, è possibile tu stia pensando di prendere la maggior parte dei flaconi di detersivo e buttarli, aspetta… usali, vai a comprare l’acido citrico e utilizza le confezioni per le tue soluzioni con l’acido citrico.

 

i mille usi dell'acido citrico

 

crediti  freepik
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Teby

Sono diventata mamma e quando ho scoperto il mondo dei lavabili nel 2011 me ne sono innamorata. Ho provato diverse marche modelli ma non trovando il mio pannolino ho iniziato a cucirli per il mio bimbo, quei primi prototipi si sono trasformati in un brevetto ed è nato il marchio Culla di Teby.
Negli anni la nostra famiglia è cresciuta in tutti i sensi. Abbiamo pensato a nuovi prodotti che potessero accompagnare tutta la famiglia in un mondo più pulito e zero waste, inserendo in produzioni prodotti ecologici per tutte le donne e le nostre case sempre più green.

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